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martedì 18 giugno 2013

Lettera aperta al giudice Gabriella Nuzzi, Paolo Ferraro : ma allora quello che avevo scoperto allora anche di più generale era noto e mi sequestrarono in contemporanea .

gabriellanuzzi

Lettera aperta al giudice Gabriella Nuzzi

Postato da  http://www.caffenews.it/
Riprendiamo da Sanniopress.it la lettera aperta indirizzata al giudice Gabriella Nuzzi, vittima della grave vicenda Why Not-CSM che portò a misure disciplinari, oltre che nei suoi confronti, nei riguardi dei magistrati Luigi Apicella, Dionigio Verasani e Luigi De Magistris.
Giudice Nuzzi, il 30 settembre dello scorso anno lei coraggiosamente denunciava dalle pagine del Fatto Quotidiano l’esistenza di “una falla nel sistema, l’inaspettato logorìo dei meccanismi di controllo. Meccanismi perversi, criminosi, grazie ai quali gruppi di potere trasversale hanno usurpato posti strategici all’interno delle istituzioni del Paese, generando un tentacolare sovra-apparato che ne plagia il funzionamento democratico per asservirlo al culto del dominio personale e del profitto”. Le sue parole furono, però, accompagnate da un assordante silenzio. La “stampa di regime” si adeguò ai diktat dell’oscuramento, della mistificazione, dell’omertà e dell’emarginazione. Fu “più facile e conveniente espellere i virus e ridurli in quarantena”, come lei stessa coraggiosamente denunciò in quell’intervento.
A distanza di un anno, l’inchiesta sulla P3 le ha dato ragione, svelando i meccanismi di funzionamento del “tentacolare sovra-apparato che plagia il funzionamento democratico per asservirlo al culto del dominio personale e del profitto”.
Ma, soprattutto, ha dimostrato che erano riconducibili a quel sovra-apparato i principali protagonisti di una delle più oscure pagine della storia della magistratura del nostro paese, e cioè quello relativo alla sua “cacciata” dalla procura di Salerno da parte del Csm, unitamente a quella del procuratore Luigi Apicella e del suo collega Dionigio Verasani. Quella che, in vero, lei giustamente definisce “la Grande Bugia della guerra tra le procure di Salerno e Catanzaro, creata ad arte per sottrarre a me e ai colleghi salernitani le inchieste sugli uffici giudiziari calabresi e privarci delle funzioni inquirenti”.
Lei, con garbo e stile, ha ricordato ieri (6 agosto 2010, ndr), sempre sulle pagine del Fatto Quotidiano (fonte: www.19luglio1992.com, ndr), che “alcuni di coloro che hanno concorso alla nostra epurazione pare avessero incontri con presunti appartenenti ad un’associazione segreta”. Ed ha poi confessato che “non è stato facile resistere a tanta violenza morale. Una violenza frutto di arbitrio, che ha indecentemente calpestato ogni regola, senza arretrare neppure di fronte al riconoscimento giurisdizionale della legalità e necessità dei nostri comportamenti. La delegittimazione, l’isolamento, l’eliminazione sono metodi di distruzione mafio-massonici. E noi abbiamo pagato per aver osato far luce sulla massoneria politico-giudiziaria. Da allora, pazientemente, ho atteso che a parlare fossero i fatti. E i fatti, nel tempo, come tasselli di un incomprensibile puzzle, si stanno lentamente ricomponendo”. Ha, inoltre, concluso il suo intervento affermando che “con il ripristino del primato del Diritto e il ripudio definitivo delle logiche di appartenenza e protezionismo… l’Ordine giudiziario può sperare in un autentico rinnovamento morale, nell’interesse supremo del popolo e della democrazia”.
Purtroppo, come ha ricordato nei giorni scorsi il suo ex collega Luigi De Magistris, sempre sul Fatto Quotidiano, “il Csm uscente è stato uno dei peggiori della nostra storia repubblicana, quello che ha impedito a magistrati onesti e scomodi di indagare sulle deviazioni del potere”. Al posto del “pessimo Mancino, l’uomo delle tante ombre”, però, è stato designato Vietti, “già modesto esponente di un precedente Csm, espressione della partitocrazia, tra i promotori della legge sulla depenalizzazione del falso in bilancio e del legittimo impedimento”. E accanto a lui siederanno “l’avvocato di Berlusconi, l’avvocato di Bossi, quello di D’Alema e uno stretto collaboratore del ministro della Giustizia Alfano”.
Nonostante ciò, come giustamente ha sottolineato De Magistris, il presidente della Repubblica, “nel saluto di commiato all’uscente Csm e a Mancino, con il quale ne ha condiviso la guida, afferma che i nuovi membri laici non sono espressione di gruppi politici”. Lo stesso presidente Napolitano che, come ha più volte ricordato Marco Travaglio, “denunciò vibratamente la bufala dello stallo dell’inchiesta “Why Not”, clamorosamente smentita poi dal gip di Perugia Massimo Ricciarelli nel provvedimento con cui il 9 settembre dello scorso anno, nel silenzio tombale di stampa e tv, archiviò il procedimento aperto dalla Procura generale di Catanzaro” nei suoi confronti, oltre che nei confronti del procuratore Luigi Apicella, del sostituto procuratore Dionigio Verasani e dell’ex pm Luigi De Magistris. E, soprattutto, lo stesso presidente della Repubblica che, assieme a Csm e Anm, politici di destra e di sinistra, avallò la tesi, totalmente infondata e fasulla, della cosiddetta “guerra fra Procure”. Quella che lei oggi giustamente definisce la “Grande Bugia”.
Queste vicende non inducono certamente all’ottimismo. La parte sana di questo Paese ha, però, un dovere morale: quello di ringraziare le persone che, come lei, come il procuratore Apicella, come i giudici De Magistris e Verasani, come gli amici Gioacchino Genchi e Carlo Vulpio, hanno pagato un prezzo altissimo per il sol fatto di aver svolto il proprio lavoro con dignità e onestà, senza condizionamenti o calcoli utilitaristici.
Billy Nuzzolillo
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SIETE ORA SUFFICIENTEMENTE MATURI ED INFORMATI PER LEGGERE ED ASCOLTARE IN MODO ATTENTO COMPLETO E CONSAPEVOLE:


IL MEMORIALE DEL 7 MARZO 2011


IL DOCUMENTO SU PISTA FAMILIARE E USO ETERODOSSO DEL DIVORZIO ( e allegati )


LE PROVE AUDIO della CECCHIGNOLA e relative contestualizzazioni


GLI ESPOSTI DENUNCIA MEMORIE AL CSM CHE SMASCHERAVANO GIA’ NEL 2012 LA MANOVRA CRIMINALE SOTTESA E LA IDENTITA' DI QUESTO PERICOLSO APPARATO DEVIATO


LA LETTERA DI NON DIMISSIONI ( l’opposto di ciò che hanno fatto i tanti magistrati martirizzati in silenzio dall’apparato deviato )



ORA POTETE SINO IN FONDO CAPIRE DA SOLI QUALE FOSSE LA POSTA IN GIOCO:


PERCHE’ DOVEVA ESSERE DISTRUTTO IL MAGISTRATO PAOLO FERRARO


PERCHE’ OPERARONO DI CORSA IN CONTRO TEMPO PER TENTARE DI ARGINARE LA INFORMAZIONE E DENUNCIA PUBBLICA CHE AVREI SVILUPPATO E CON QUALE ARCHITETTURA CRIMINALE SI MOSSERO


QUALE DISEGNO E GESTIONE DEL REALE POTERE DOVESSERO DISPERATAMENTE NASCONDERE


SE VI FOSSERO IN GIOCO E QUALI COMPONENTI DEVIATE ( E COME OPERASSERO )


COSA TEMEVANO CHE POTESSE ANCHE EMERGERE


COME ABBIANO OPERATO NEL SILENZIO


COME ABBIANO ATTIVATO LA FINTA CONTROINFORMAZIONE CHE COSTRUIVA IL MITO DI PSEUDO ASSOCIAZIONI CHE COPRIVANO POTERI REALI


E PERCHE’ SOLO PAOLO FERRARO POTEVA ARDIRE E DENUNCIARE RICOSTRUENDO TUTTO E CONTESTUALIZZANDO TUTTO ( SENZA IL TESTIMONE CHE CONTESTUALIZZA LE PROVE OGGETTIVE NON ESISTONO E NON HANNO UN LORO AUTONOMO SENSO COMUNQUE )


COME SIANO ARRIVATI A COMPIERE L’ERRORE MADORNALE DI METTERE IN MANO AL MAGISTRATO PAOLO FERRARO LA PROVA CERTA OBIETTIVA ED INDELEBILE DELLE MANOVRE FATTE E REATI CONNNESSI IN UN CASO EMBLEMATICO


CON QUANTA VOLGARE SICUMERA E VIOLENZA ABBIANO TENTATO DI ARGINARE LA INFORMAZIONE ANCHE A LIVELLO DI CONTROINFORMATORI DI REGIME ATTRAVERSO QUELLO CHE ORMAI IN MOLTI CHIAMANOIL "PROTOCOLLO PETTEGOLO“ ( Derisoriamente)


QUANTA INTELLIGENZA E SENSIBITA’ INTELLETTUALE IMMISERO NEI LORO DUE STUPENDI SCRITTI LUCIANO GAROFOLI ED ENRICA PERRUCCHIETTI QUANDO ANCORA STAVO CENTELLINANDO PROVE ED ANALISI



QUANTO SENSIBILE IMPEGNO SIA STATO MESSO DAI MIGLIORI DI VOI ( per ora ) AVENDO CAPITO BENE E STUDIATO …


PERCHE PAOLO FERRARO ERA ED E’ AMATO E STIMATO DALLA POLIZIA GIUDIZIARIA E DAI MIGLIORI MAGISTRATI NON CRIMINALI E DEVIATI


ORA AVETE INFINE quindi DAVANTI, ED ATTRAVERSO ME E LE VICENDE A ME COLLEGATE, UNO SPACCATO CRIMINALE DI POTERI DEVIATI CHE APRE LE PORTE A TUTTO QUELLO CHE DI CERTO ED INDICIBILE ABBIAMO INDICATO E ANALIZZATO COME DIRETTI TESTIMONI.


UN ORDITO CRIMINALE PLURIENNALE :

IL CASO FERRARO I SILENZI COLPEVOLI O CRIMINALI

UN BEL GUAZZABUGLIO INTERAMENTE DISTRICATO

RITROVANO NOTIZIE PREZIOSE SULLA INDAGINE FIORI NEL FANGO

IL RUOLO CRIMINALE E MALATO GIOCATO DA UNA FETTA DI MAGISTRATI DEVIATI DELLA PROCURA DI ROMA CHE AVEVA TUTTO DA PERDERE SE FOSSE USCITO FUORI QUELLO CHE AVEVANO COMBINATO , A PARTIRE DA PAOLO FERRARO

E qui un ringraziamento non alla rosa ma alla Margherita ...